Cappotto in pelliccia: imprescindibile must have per l’inverno

Cappotto in pelliccia

Oggi non vogliamo parlarvi di cappotti di pelliccia qualsiasi, ma di un cappotto in pelliccia che esce dall’atelier di Micaela Italian Charme.

Stiamo parlando di vecchie pellicce di visone, di volpe o di qualsiasi altro pelo che giacciono nei vostri armadi e che possono diventare i protagonisti dei vostri look per il prossimo inverno!

Come deve essere, oggi, un cappotto in pelliccia per diventare un capo di tendenza?

Prima di tutto, un cappotto in pelliccia deve essere unico, soprattutto se sartoriale.

Un fur coat glamour non può prescindere da un tocco di originalità, se non nel modello almeno in qualche dettaglio, come la scelta del collo o qualche intarsio di pelliccia qua e là.

Come scegliere un cappotto in pelliccia alla moda

Vi state chiedendo come trasformare quel vecchio visone da 170 chili della vostra trisavola che occupa mezzo armadio dal 1854?

Detto fatto: un capotto in pelliccia del terzo millennio deve possedere leggerezza e originalità.

La parola d’ordine che detta il via alla rimessa a modello è alleggerire.

Via tutto quello che non serve. Un cappotto in pelliccia contemporaneo è un capo veloce, portabile tutti i giorni e in ogni dove.

Sfiancati, corti di manica, montati e cuciti con taglio destrutturato e volto a non appesantire né il modello, né la figura di chi lo calzerà.

Il colore di un cappotto in pelliccia

Un cappottino di pelliccia ha bisogno di colore. Di stacchi cromatici, di inserti colorati, applicazioni, scritte o intarsi particolari come stelle, cuori, fiori e qualsiasi altra idea vi venga in mente.

L’interno di un cappotto in pelliccia pelliccia

Tanto quanto conta l’esterno, per noi conta anche l’interno di un capo di pelliccia invernale.

Le fodere sono il timbro del nostro fare artigianale e la scelta di una fodera è l’anima da assegnare al soprabito, sua soltanto.

Colore, scritte, strizzate d’occhio al taglio del capo, mood sottili, dichiarazioni del proprio stile.

Freschezza è la parola che meglio descrive il nostro approccio alle vecchie pellicce da riportare alla moda sotto forma di cappotto in pelliccia, giacchino, trench o qualsiasi altro accessorio desideriate.

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Cappottino a doppio pelo: quando il riciclo è 2 in 1!

Cappottino a doppio pelo

Il cappottino a doppio pelo di oggi ci piace tanto per più motivi! Intanto per iniziare, è stato costruito su colori attenti, precisi nell’uso dei pastelli e della tonalità marrone più carico a loro supporto. Come dire, non troppo chiaro, né troppo scuro. È un capo equilibrato, fresco ma allo stesso tempo non frivolo.

In secondo luogo, vogliamo raccontarvelo perché è il risultato di un doppio recupero di materiale. Insomma, un riciclo 2×1 unico, perché dimostra che l’attenzione ai materiali di scarto (che non sono mai da scartare!) può veramente dare grandi soddisfazioni.

Per creare questo cappottino a doppio pelo, siamo partiti da un vecchio cappotto di linciotto, o quello che ne restava. Il materiale di partenza non era conservato benissimo e non era neppure molto dal punto di vista della quantità. A dire il vero, possiamo parlare di una rimanenza quasi pari a un maxi drappo, o giù di lì!
Abbiamo recuperato questo materiale eccellente (solo un po’ da aggiustare, ma comunque eccellente) attraverso un minuzioso processo di pulizia, poi di delicata cucitura nelle sue parti strappate, e abbiamo fatto del nostro meglio per fargli recuperare lucentezza e charme. Insomma, ci siamo impegnati per farlo tornare bello. Se fosse una persona, potremmo dire che abbiamo fatto di tutto per spronarlo a credere ancora in se stesso e nelle sue potenzialità nascoste, ma vive!

Una volta ultimato questo processo, abbiamo osato ancora di più. Non vogliamo mai recuperare qualcosa e basta, vogliamo sempre far tornare quel qualcosa non solo a nuova vita, ma a eccellente bellezza. Un po’ come rientrare sul palcoscenico dall’ingresso principale e non dalle porte laterali, che buttano sulle quinte.

Ecco, allora, che ci sono capitati tra le mani altri materiali di scarto, lasciati indietro dal recupero di una pelliccia di volpe fine anni Settanta. Li abbiamo guardati e toccati, prima, calibrati per misura, pesantezza e possibile circonferenza, poi. Infine, li abbiamo tinti di rosa pallido e sono finiti per diventare bordature di maniche e collo.

Il risultato è un cappottino a doppio pelo onirico, un trench di pelliccia riciclata ai massimi livelli, ideale per sognatrici, per portatrici di jeans e buonumore, per donne originali che non smetteranno mai di giocare con la moda e con se stesse.

Quando il riciclo è 2 in 1, il cappottino a doppio pelo che può risultare è un capo irripetibile, che sbuca fuori dalle considerazioni di un momento, dal risultato di ogni singolo processo che decreta cosa è possibile continuare a fare e cosa no.

È un oggetto da mettersi addosso o da lasciare sul bordo di un divano prima dell’arrivo degli ospiti, a dicembre come ad aprile, perché se è vero che l’arte non ha confini, figuriamoci quanto può starle stretto il concetto di stagionalità.