Prendete un vecchio jeans, strappatelo.
Sfilate dall’armadio una vecchia pelliccia, rinnovatela.
Potrà essere un giacchino, una stola da far scivolare sopra un cappotto a giorni alterni, un lungo cilindro divertente e anni ’30 da farvi guizzare addosso in perfetta modalità charleston.
Oppure una borsa. Grande, per tutte le mattine indiavolate in cui serve spazio, da spalla, per le serate a metà strada tra l’ufficio, casa e un’amica, oppure piccola e da girarvi tra le dita, striata al punto giusto, capiente il poco che basta.
E infilatevi quel jeans.
Qualunque sia la vostra preferenza di bagaglio quotidiano, quel denim strapazzato darà al vostro vecchio capo di pelliccia, trasformato in portaoggetti, l’ironia giusta per comprenderlo, sdrammatizzarlo, esaltarlo.
Un po’ come quelle coppie dove lei è l’alfa e lui l’omega, che puoi vedere al ristorante mentre mangiano piatti opposti, oppure per la strada camminare disallineati, in vacanza stare uno al sole cocente, l’altro sotto un ombrellone spesso 50 cm. Eppure amalgamati all’unisono, come il latte bianco che sta perfettamente a suo agio nella tazza del caffè nero.
Spesso, vestirsi è una ricetta dove mescolare cuore, tatto e un pizzico di anima, più che infornare abbinamenti collaudati ma incredibilmente anonimi. Provate ad aggiungere al vostro abbigliamento del giorno un goccio di denim e una spruzzata di fur colorato di fresco e rimodellato a nuovo.
Il sapore di stile personale arriverà dritto al palato sia di voi che mangiate, sia di chi ha ordinato diverso ma vorrebbe cambiare piatto. All’istante.